Stili di attaccamento insicuri o disorganizzati sono alla base delle manifestazioni psicopatologiche, più o meno gravi, dell’età evolutiva.
I bambini e gli adolescenti possono presentare, in una determinata fase di crescita, atteggiamenti e comportamenti che vengono considerati come “sintomi”: essi sono in realtà le strategie più efficaci per ripristinare e/o mantenere la relazione con il genitore di cui i bambini/gli adolescenti dispongono.
In un contesto di attaccamento/accudimento insicuro o disorganizzato, le eventuali difficoltà e avversità che possono sopraggiungere diventano traumatiche a tutti gli effetti; nel caso dell’attaccamento disorganizzato, inoltre, l’origine del trauma può essere originata dal nucleo familiare stesso. Il contesto relazionale di accudimento in cui è inserito il bambino può sensibilmente ridimensionare o amplificare l’impatto che un evento drammatico avrà su di lui (Scheeringa, 2004), fino a configurare il quadro del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD).
Nell’ambito del nostro modello d’intervento terapeutico, personalizzato e multimodale, proponiamo un trattamento di psicoterapia a indirizzo cognitivo-evoluzionista, quindi basato sulla teoria dell’attaccamento, in cui la relazione terapeutica costituisce la parte essenziale del processo di cambiamento e guarigione.
Il nostro approccio, inoltre, prevede un trattamento integrato con il metodo dell’EMDR per l’elaborazione dei traumi relazionali precoci (relativi alla storia d’attaccamento), di traumi esterni alla relazione di attaccamento e/o secondari alle manifestazioni sintomatologiche (per es. frustrazioni scolastiche o sociali).
– Depressione infantile;
– Ansia da separazione;
– Fobie;
– Disturbo ossessivo-compulsivo;
– PTSD;
– Disturbo traumatico dello sviluppo;
– ADHD;
– Disturbo oppositivo-provocatorio e disturbi della condotta;
– Somatizzazioni;
– Disturbi alimentari.
Al bambino/adolescente sono comunicate le attività che verranno intraprese per raggiungere gli obiettivi terapeutici e le attività che serviranno a farlo sentire più sicuro e stabile, per garantirgli un miglior autocontrollo. È fondamentale che il bambino/adolescente si senta al sicuro nella stanza della terapia e che sia protagonista del processo terapeutico.
Spesso i target del lavoro terapeutico con bambini e adolescenti sono le situazioni attuali, che hanno a che vedere con la vita quotidiana (situazioni critiche a scuola, litigi con i compagni, etc). È importante ricordare che un bambino può percepire come traumatico un evento che non ha la stessa valenza negativa per il genitore.
Qualora il bambino non sia in grado di accedere al ricordo, il terapeuta potrà chiedere ai genitori di sviluppare un racconto dell’evento, su cui lavorare successivamente con l’EMDR.
Se identifichiamo eventi di vita che sono traumatici sia per il genitore sia per il bambino (traumi d’attaccamento o eventi come incidenti, malattie, lutti, abusi, separazioni, etc.), il racconto di tale evento va preparato con il bambino e il genitore congiuntamente, dopo che il genitore ha elaborato l’evento.
Nella psicoterapia con i bambini, inoltre, il terapeuta può aver bisogno di includere attività come la terapia del gioco, il disegno o altri strumenti psicoterapeutici espressivi, necessari al bambino per la rielaborazione del ricordo traumatico.
Il lavoro sulla regolazione emotiva, sull’autostima, sul rinforzo positivo rispetto ai successi, viene anche effettuato utilizzando (grazie all’EMDR) il protocollo sul rafforzamento delle risorse interiori, sia con i genitori sia con i bambini.
Sono previsti anche interventi di coaching attraverso l’interazione con i rapaci, per il potenziamento delle risorse interiori e per il superamento delle difficoltà relazionali e individuali di bambini e adolescenti, così come delle difficoltà nella diade genitore-figlio: la relazione con il rapace media la relazione di attaccamento stimolando modalità più funzionali di relazione e supportando il lavoro terapeutico sui Modelli Operativi Interni (MOI).
Nel lavoro con i genitori si forniscono indicazioni comportamentali per gestire nell’immediato le situazioni problematiche; si identificano gli eventi traumatici del bambino/adolescente e gli eventi traumatici familiari; vengono individuati gli stili di attaccamento familiari e le difficoltà del bambino; si analizzano le situazioni di disregolazione emotiva, identificando l’emozione/sensazione fisica e/o cognizione negativa che il comportamento disfunzionale del bambino evoca; si accompagna il genitore indietro nel tempo, per trovare di nuovo la stessa sensazione/emozione/cognizione negativa in altri episodi della propria vita, per poi facilitarne l’elaborazione con l’EMDR.
Si possono alternare colloqui di coppia a colloqui individuali.
In sintesi, il nostro modello prevede varie possibilità d’intervento, che potranno anche essere combinate durante il trattamento:
In conclusione, affrontare le psicopatologie nell’età evolutiva richiede un approccio terapeutico personalizzato e multimodale. Integrare la psicoterapia cognitivo-evoluzionistica, basata sulla teoria dell’attaccamento, con la terapia EMDR consente di elaborare efficacemente traumi relazionali precoci e altre esperienze avverse. Questa strategia completa non solo allevia i sintomi, ma favorisce anche una regolazione emotiva più sana e modelli di attaccamento più sicuri, promuovendo il benessere generale nei bambini e negli adolescenti.
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