Problemi di infertilità
Pur non avendo patologie organiche, molte coppie non riescono a intraprendere un percorso di gravidanza, o per impossibilità a concepire o per difficoltà a portare a termine la gravidanza.
Nella nostra esperienza clinica, abbiamo potuto constatare che in queste coppie, soprattutto nella donna, spesso sono presenti problematiche concernenti la storia di attaccamento ed esperienze relazionali traumatiche con le proprie figure genitoriali. Prepararsi al ruolo di madre, infatti, richiede innanzi tutto di potersi sentire veramente figlia: nella storia di molte di queste donne abbiamo osservato un’inversione dei ruoli madre-figlia, spesso senza alcuna consapevolezza.
Per arrivare alla maternità, ma anche per offrire al proprio bambino un buon accudimento, è necessario compiere il percorso dal ruolo di figlio a quello di adulto e infine di genitore. Per un figlio, essere costretto ad assumere il ruolo genitoriale è traumatico, perché significa mettere da parte i propri bisogni di bambino e regolare i propri stati emotivi da solo, quando non si hanno ancora gli strumenti per farlo. Un bambino che ha avuto questo tipo di esperienza diventerà un adulto che non conoscerà i propri bisogni e non saprà regolare i propri stati emotivi e, di conseguenza, avrà difficoltà a riconoscere i bisogni e a regolare gli stati emotivi del figlio.
Un genitore diventa tale già molto tempo prima del concepimento
Un genitore diventa tale già molto tempo prima del concepimento, nel momento in cui riesce a creare nella propria mente, ma anche nella vita di coppia, uno spazio destinato al nascituro e ai suoi bisogni. Questo spazio mentale rappresenta l’equivalente del grembo materno.
Per una donna, creare uno spazio per il figlio nella propria mente, significa prima di tutto creargli uno spazio nel proprio corpo: una donna che non ha mai avuto il giusto spazio per i propri bisogni all’interno della relazione con i genitori, però, avrà difficoltà a lasciar libero tale spazio, perché, nel momento in cui si accinge a diventare madre, già si percepisce vulnerabile e bisognosa. La donna adulta che diventa madre deve essere prima di tutto una donna che si è sentita – e si sente – figlia.
Durante la fase del pre-concepimento, del concepimento, della gravidanza e dei primi anni di vita del bambino, cresce il bisogno di poter ricorrere alle proprie figure di accudimento, ed è importante sentirsi liberi di formulare richieste di aiuto quando è necessario.
Riteniamo dunque che sia particolarmente importante offrire alle coppie che hanno problemi nel concepimento la possibilità di creare tale spazio: pertanto, offriamo loro una guida e un sostegno nel riflettere sulla propria storia relazionale e familiare, affrontando ed elaborando eventuali esperienze vissute come traumatiche.