L’applicazione dell’EMDR nella pratica clinica
Details:
Name E.M.D.R. Terapia Roma Category Eventi OnlineSchedule
Abstract
La ricerca e l’esperienza clinica convergono nell’affermare che l’EMDR rappresenta un alleato straordinariamente efficace nella psicoterapia. Tuttavia, molti terapeuti che completano la formazione di livello 1 incontrano difficoltà nell’integrare il metodo nella loro attività clinica quotidiana. L’insicurezza verso un nuovo approccio, il timore di commettere errori o di “danneggiare” il paziente riflettono l’attenzione e la responsabilità che ogni terapeuta dedica al proprio lavoro. Eppure, queste paure possono trasformarsi in ostacoli insormontabili, portando il professionista a sentirsi inadeguato, a rimandare l’utilizzo dell’EMDR, o a relegarlo in attesa del “paziente giusto” o del “momento perfetto”.
La tendenza a “fare per il paziente” piuttosto che “con il paziente” può alimentare un senso di responsabilità eccessiva, rendendo il foglio di lavoro del protocollo EMDR più un peso che un supporto. Un’altra difficoltà spesso riportata è la mancanza di chiarezza su come introdurre l’EMDR in una psicoterapia già avviata o proporlo a nuovi pazienti.
La relazione terapeutica, invece, offre uno spazio unico per esplorare congiuntamente emozioni, comportamenti e convinzioni apprese nel corso della vita. Essa può trasformarsi in un’esperienza emozionale correttiva che favorisce la riparazione e la crescita. La fase uno del protocollo EMDR, in particolare, rappresenta un’occasione cruciale per attivare il sistema cooperativo e costruire un’alleanza terapeutica solida, riducendo il rischio di disorganizzazione e drop-out.
In questo workshop, si offriranno solide basi teoriche, strumenti pratici e supervisione esperta per consentire ai terapeuti di superare le difficoltà nella raccolta anamnestica e nell’integrazione dell’EMDR. L’obiettivo è rafforzare la comprensione dei casi clinici e arricchire il piano terapeutico, includendo target relativi a fallimenti di sintonizzazione emotiva e promuovendo una visione più adattiva di sé, degli altri e della propria storia di vita.
Particolare attenzione sarà dedicata alla sicurezza nella relazione terapeutica e all’uso di strategie che favoriscano l’integrazione cognitiva tramite l’attivazione della neocorteccia e del sistema ventro-vagale. I partecipanti acquisiranno competenze per affrontare i momenti critici del lavoro clinico, con un focus su strategie efficaci per risolvere gli ostacoli più comuni.
Questo workshop si rivolge ai terapeuti che hanno completato la formazione di livello 1 EMDR ma che si sentono bloccati o insicuri, o che hanno avuto esperienze difficili nell’applicazione del metodo. La supervisione esperta rappresenta un fattore protettivo essenziale per affrontare paure e difficoltà. In tre giornate intense e stimolanti, saranno riviste tutte le fasi del protocollo, con un’attenzione particolare agli ostacoli e alle strategie utili per superarli.
Grazie per il feedback! Hai perfettamente ragione, il programma originale era più equilibrato e ben distribuito. Ripristino la struttura corretta, aggiornando solo le date e mantenendo intatta la suddivisione dettagliata che hai fornito in precedenza.
Programma
Venerdì, 24 gennaio 2025
9:00 – 13:00
- La fase uno del protocollo EMDR: le basi teoriche e cliniche
- Il sintomo: principale alleato del lavoro clinico. Comprendere il significato evoluzionistico dei sintomi: dal sistema rettiliano alla neocorteccia.
- Come raccogliere informazioni sulla storia del paziente in base all’obiettivo terapeutico.
- L’anamnesi e la concettualizzazione attraverso la “lente” dell’attaccamento: identificare i collegamenti tra presente e passato.
- Approfondire la raccolta delle informazioni per esplorare i traumi dell’attaccamento.
- L’utilizzo delle massime conversazionali di Grice nel colloquio clinico.
- Riconoscere l’assetto motivazionale del paziente durante la seduta.
- Formulazione del caso con pazienti con più sintomi.
- Prima le T o i t? Concettualizzare il caso in base al funzionamento del paziente.
- Come cercare i target per un piano terapeutico mirato.
- Esplorare le emozioni dei SMI per implementare il piano di trattamento.
14:00 – 16:00
- I principali ostacoli della fase uno
- Il paziente ha difficoltà a parlare del passato e preferisce concentrarsi sui sintomi attuali.
- Quali domande fare al paziente per raccogliere la sua storia rispondendo ai suoi bisogni.
- Come gestire pazienti che arrivano in seduta con nuove urgenze e non seguono il piano terapeutico.
- Strategie per affrontare pazienti senza ricordi o con attaccamento disorganizzato.
- Ostacoli metacognitivi: facilitare il collegamento tra presente e passato.
- Utilizzare racconti, foto e memorie semantiche per esplorare storie mai narrate.
- Lavorare su corpo, postura, tono della voce e sguardo per riflettere con il paziente su aspettative, paure, difese e risorse.
- Quando lo stile di attaccamento diventa un ostacolo per la relazione terapeutica: cosa fare.
16:15 – 17:15
- Esercitazione pratica sulla fase uno.
17:15 – 17:45
- Spazio per domande e discussione.
Sabato, 25 gennaio 2025
9:00 – 11:00
- L’importanza della fase due del protocollo EMDR
- Accogliere in sicurezza: spiegare i traumi e il loro impatto nelle relazioni.
- La relazione terapeutica come esperienza emozionale correttiva.
- Rotture e riparazioni nell’alleanza terapeutica.
- La stabilizzazione con i pazienti complessi.
11:15 – 13:00
- Ostacoli della fase due
- Difficoltà a trovare e mantenere una sensazione di sicurezza.
- Gestione dei pazienti con dissociazione critica.
- Pazienti che non tollerano sensazioni positive o che non riconoscono risorse utili.
14:00 – 16:00
- La fase tre del protocollo: assessment
- Revisione del foglio di lavoro: dalla fase tre alla fase sette.
- Lavorare su ricordi, immagini e convinzioni negative.
- Differenze tra convinzioni negative, emozioni e sensazioni: similitudini con i modelli operativi interni.
- Ostacoli della fase tre:
- Il paziente non riesce a identificare una convinzione negativa.
- Locus of control esterno.
- Pazienti con VOC alta e disagio emotivo elevato.
16:15 – 17:45
- Esercitazione pratica sulla fase tre.
Domenica, 26 gennaio 2025
9:00 – 11:00
- La fase quattro: desensibilizzazione
- Revisione della fase quattro.
- Quando verificare il SUD.
- Gestione degli ostacoli:
- Pazienti che si bloccano o rifiutano di proseguire il lavoro.
- Strategie di regolazione emotiva per muoversi nella finestra di tolleranza.
11:15 – 13:00
- Fase cinque e sei: installazione e scansione corporea
- Verificare e installare la convinzione positiva.
- Lavorare con il corpo: strategie per gestire sensazioni negative e tensioni emergenti.
14:00 – 17:00
- Fasi sette e otto: chiusura e rivalutazione
- Chiusura completa e incompleta.
- Rivalutare ricordi trattati.
- Affrontare emergenze di nuovi ricordi.
- Supervisione clinica:
- Casi portati dai partecipanti.
- Trauma transgenerazionale e segreti familiari.
- Applicazione dell’EMDR a eventi recenti.
Informazioni pratiche e iscrizioni
Questo workshop si terrà nei giorni 24, 25 e 26 gennaio 2025, con orario 9:00 17:00.
Costo: € 366 (IVA inclusa)
Crediti formativi: 33 ECM
Pagamento da effettuare entro il 15/01/2025 (Dopo tale data il prezzo sarà di 427.00 euro) tramite bonifico bancario intestato a: Verardo Anna Rita Antonella BPER Iban: IT60U0538773920000001066869 Causale: Webinar L’pplicazione dell’EMDR alla pratica clinica + Nome e Cognome Allegare copia del bonifico e inviare mail a annaritaverardo@me.com |
La partecipazione è a numero chiuso, riservata a 30 partecipanti, perché crediamo che l’apprendimento avvenga meglio in un contesto che favorisca lo scambio, l’ascolto e l’attenzione personale. Durante le tre giornate, avrai l’opportunità di confrontarti con in un ambiente professionale e stimolante, dove teoria e pratica si intrecciano per affrontare con chiarezza le difficoltà del lavoro clinico.
Il workshop non è solo un’occasione per affinare le tecniche, ma anche per riscoprire il senso profondo del lavoro con l’EMDR: trasformare la relazione terapeutica in uno spazio di sicurezza, collaborazione e significato, dove i pazienti possano ricostruire il loro mondo interno con nuovi strumenti e nuove possibilità.